News ITADa artigiano a professionista: cambia lo status dell’estetista e il suo iter di formazione professionale

di Alessia Placchi

 

44.171 imprese, 100 mila operatori tra professionisti e dipendenti, circa 80 milioni di trattamenti estetici all’anno e un giro d’affari annuo di circa 21 miliardi, pari al 2 % del PIL nazionale. Difficile pensare all’estetista come un artigiano considerati questi numeri e, infatti, il comparto estetico ha generato, nel 2016, circa 10,5 miliardi di fatturato e alla dilagante crisi economica ha risposto con un + 5% rispetto al 2015.

L’aumento della domanda ha avuto un duplice effetto: da un lato, il dilagare del fenomeno dell’abusivismo, si calcola infatti che dei quattromila nuovi centri di estetisti e acconciatori, nati negli ultimi anni, ben duemila siano abusivi, per un giro d’affari di 15 milioni di euro di evasione fiscale e contributiva. Dall’altro lato, vi è stato un incremento dell’offerta e delle attività ancillari nell’ambito dell’estetica, sempre più specializzate, che adoperano tecnologie all’avanguardia e prodotti di formulazione cosmetica molto sofisticati e che, pertanto, richiedono competenze specifiche in termini di professionalità e sicurezza.

Dall’onicotecnico (specialista delle unghie) al tatuatore e piercer, dalla truccatrice al Lash-eyebrow maker, la proposta di legge (PDL n.4350 del 6 marzo 2017), promossa da Alternativa Popolare e dalla Commissione Parlamentare per le Attività Produttive, mira a dare una risposta concreta alle esigenze di questo settore, muovendosi su due linee principali: da un lato, quella di meglio definire le nuove specializzazione all’interno della professione estetica, dall’altro, quella di garantire una maggior tutela del consumatore grazie alla richiesta di qualificazione professionale degli operatori del settore.

Sotto il primo profilo, il PdL definisce le forme giuridiche e le modalità attraverso le quali possono essere svolte le professioni nel settore, precisando la necessità dell’esercizio in forma di impresa, individuale o societaria, e ribadendo il ruolo e l’obbligo della presenza del responsabile tecnico all’interno dell’impresa. Sotto il secondo profilo, vengono definiti i requisiti per l’abilitazione professionale stabilendo l’obbligo di frequentazione di appositi corsi di qualificazione a livello regionale, ma altresì l’obbligo di aggiornamento e formazione continua.  

Secondo i promotori della proposta di Legge, “si tratta di uno strumento normativo indispensabile per elevare la professionalità degli operatori e, al tempo stesso, per difendere bellezza e salute dei consumatori i quali, grazie a questa nuova legge, avranno garantite prestazioni di qualità offerte da imprenditori adeguatamente formati e costantemente aggiornati”.

 

 

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