News ITACartelli su EURIBOR: risvolti sui mutui degli italiani

di Carola Spada

 

La sanzione di 1,7 mld di euro inflitta dalla Commissione Europea al cartello bancario che ha manipolato l’Euribor ha un effetto diretto nei confronti delle banche multate (Société Générale, Barclays, Deutsche Bank e Royal Bank of Scotland), ma indiretto sulla legittimità del tasso Euribor che risulta oggi compromessa.

La procedura incriminata di calcolo del tasso è semplice. Ogni giorno l’agenzia Thomson Reuters interpella 44 grandi banche europee per sapere a quali tassi si siano prestate reciprocamente il denaro, le quaranta banche del panel (per l’Italia partecipano le maggiori quattro: Intesa, Unicredit, Mps, Ubi). Dalle rilevazioni vengono estromessi il 15% più alto e il 15% più basso, mentre l’Euribor è il frutto di una media tra le altre rilevazioni. Non tutte le banche partecipano ogni giorno e il tasso si calcola una volta raggiunto un quorum minimo di risposte.

La Commissione Ue ha accertato che «alcune volte, almeno uno dei trader coinvolti in queste discussioni si rivolgeva all’incaricato dell’invio dei dati Euribor della propria banca per chiedere un invio di dati che seguisse una certa direzione o un livello specifico». L’Antitrust, allora guidato da Joaquín Almunia e oggi da Margrethe Vestager, stabilì inoltre che «almeno uno dei trader coinvolti in queste discussioni asseriva che avrebbe riferito o riferiva la risposta dell’incaricato prima del momento dell’invio giornaliero dei dati». Infine «alcune volte alcuni trader impiegati discutevano il risultato della finalizzazione del tasso Euribor, anche compresi i dati specifici inviati dalle banche, dopo che i tassi Euribor di una giornata fossero stati decisi e pubblicati».

Ma come può cambiare la vita per i sottoscrittori di mutui in Italia? La tesi dell’avvocato Sorgentone, rappresentante sassarese dell’associazione di consumatori Sos Utenti, è che la sentenza europea sia vincolante per i giudici italiani che «devono solo quantificare gli interessi che vanno restituiti in ogni rapporto mutuo, leasing, apertura di credito a tasso variabile che ha avuto corso dal 1 settembre 2005 al 31 marzo 2009». La prescrizione ordinaria in ambito civile è di dieci anni. Chi ha sottoscritto mutui fino al 20 novembre 2006 potrebbe restare fuori. C’è però una confortante sentenza della Cassazione del 2011 secondo cui «il pagamento di ratei di mutui configura un’obbligazione unica» e dunque «la data di decorrenza della prescrizione deve essere individuata con riferimento alla scadenza dell’ultima rata del mutuo». Lo stesso vale per i sottoscrittori di derivati sull’Euribor: la prescrizione scatta dalla scadenza del contratto e non dalla stipula.

 

 

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