News ITARecuperare un credito all’estero? L’UE corre in aiuto delle PMI

di Alessia Placchi

 

Secondo la Commissione Europea sono circa un milione le piccole e medie imprese che ogni anno sono costrette a fare i conti con mancati pagamenti a livello internazionale per un valore insoluto di quasi 600 milioni di Euro all’anno.

Fino ad oggi, gli strumenti giuridici messi a disposizione delle PMI si limitavano alla possibilità di instaurare un procedimento esecutivo nel paese in cui ha sede la società debitrice, affidandosi a un legale del luogo per ingiungere il pagamento di quanto dovuto, ma con la conseguenza di subire notevoli rallentamenti, aumenti dei costi di gestione e, alla fine, scarse probabilità di recupero.

La necessità di superare tali ostacoli e dare maggior sostegno agli imprenditori europei, ha spinto Bruxelles a emanare un apposito regolamento con cui è stata istituita la European Account Preservation Order, anche nota come EAPO. Entrata in vigore lo scorso 18 gennaio, la EAPO attua la procedura per l’ordinanza europea di sequestro conservativo sui conti correnti, la quale consente al creditore di rivolgersi alla Magistratura dello Stato del debitore per far emettere un Ordine (europeo) di preservazione del conto valido in tutto il territorio dell’Unione (ad esclusione di Danimarca e Regno Unito).

Le magistrature locali avranno 10 giorni dalla richiesta per emettere o rigettare l’ordinanza di sequestro. Ordinanza che ha principalmente natura cautelativa e permette pertanto di congelare sul conto corrente del debitore l’importo non pagato, in modo da poter garantire la disponibilità necessaria a saldare il debito. Anche le tempistiche sono funzionali allo scopo cautelativo di garanzia del credito. Il breve termine serve, infatti, ad impedire pratiche elusive del pagamento con spostamenti di denaro da una banca all’altra. Non solo, l’autorità giudiziaria non avrà neppure l’obbligo di informare il debitore della procedura in atto dando così al creditore un notevole vantaggio nella riscossione.

La procedura sarà più rapida, meno costosa e più efficiente, spiega Bruxelles. Infatti basterà comunicare alla magistratura locale il nome del debitore e della sua banca, peraltro utilizzando dei formulari standard validi in tutta la Comunità Europea.

Tutto ciò senza dover attendere una sentenza giudiziaria o una transazione che imponga il pagamento e senza la rappresentanza di un avvocato o altro professionista del diritto.

 

 

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