News ITANessun nesso causale tra vaccino e autismo: no al risarcimento

La Corte di Cassazione con sentenza n. 18358 del 25 luglio 2017 è intervenuta nel dibattito sull’autismo come conseguenza dei vaccini, arrivando proprio in un momento delicato di riforma in materia, con l’introduzione dei vaccini obbligatori per l’accesso alla scuola (Decreto Vaccini, convertito in Legge il 28 luglio 2017).

La Corte è stata a chiamata a pronunciarsi sulla richiesta di indennizzo ex Legge n. 210 del 1992 (Legge che disciplina i danni da vaccinazione) da parte del padre di un minorenne autistico, il quale sosteneva che il figlio avesse contratto una “encefalopatia immunomediata ad insorgenza post vaccini e con sindrome autistica” dopo che gli era stato somministrato il Sabin, vaccino per la poliomielite.

La sesta sezione civile della Cassazione, sposando la tesi sostenuta nei primi due gradi di giudizio, ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal genitore contro la sentenza con cui la Corte di Appello aveva già negato l’indennizzo al minore, ed ha affermato che il nesso di causalità tra la malattia e la vaccinazione deve essere provato con elementi scientificamente validi, secondo un criterio di ragionevole probabilità scientifica.

Più precisamente, la perizia espletata nel corso del processo, dopo aver ripercorso la storia clinica del paziente e la letteratura scientifica sull’argomento, si è conclusa affermando che quella del minore fosse “una patologia, il disturbo generalizzato dello sviluppo, di cui non era ipotizzabile una correlazione con alcuna causa nota in termini statisticamente accettabili e probanti”; secondo la perizia “vi percorreva un possibile ruolo di fattori genetici, mentre non sussistevano studi epidemiologici definitivi che consentissero di porre in correlazione la frequenza dell’autismo con quella della vaccinazione Sabin nella popolazione”.

Orbene per la Corte di Cassazione, nel ricorso presentato dal genitore, non vi erano elementi decisivi per confutare la conclusione del consulente tecnico e la scienza medica non consentiva allo stato di ritenere superata la soglia della mera possibilità teorica della sussistenza di un nesso di causalità.

La sentenza riafferma, dunque, la fondamentale importanza del nesso di causalità tra vaccino e patologia, su cui si era già espressa la stessa Corte di Cassazione con sentenza n. 3545 del 28 febbraio 2016, quando aveva invece riconosciuto il risarcimento proprio perché era stata provata scientificamente la relazione tra vaccino e patologia.
di Graziella Mordà

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