News ITABancomat manomessi? Risponde la banca (Cass. Civ. sentenza n. 806 del 19 gennaio 2016)

di Roberta Trotta

Di recente la Corte di Cassazione è stata chiamata a pronunciarsi su una questione che potrebbe interessare un qualunque comune cittadino che sia titolare di una carta bancomat. Il caso, infatti, è quello di un correntista che nel tentativo di eseguire un prelievo presso lo sportello bancomat della Banca, non vi riusciva, poiché l’apparecchio, a causa di manomissioni ad opera di terzi, tratteneva la carta e visualizzava prima la scritta “carta illeggibile” e poi “sportello fuori servizio”. Gli si avvicinava una persona ignota che, con il pretesto di volerlo aiutare, memorizzava il codice PIN. Il correntista, sebbene solo verbalmente, segnalava tempestivamente l’accaduto all’istituto bancario, che lo invitava a tornare il giorno seguente, occasione in cui scopriva il mancato rinvenimento della carta all’interno dello sportello. Nei giorni successivi terzi ignoti effettuavano consistenti prelievi. Il correntista denunciava l’accaduto e, di fronte al diniego della Banca in ordine alla propria responsabilità, adiva le competenti autorità giudiziarie per il risarcimento dei danni subiti. Sia il Tribunale che la Corte di Appello individuavano nella persona del correntista l’esclusivo responsabile del danno patrimoniale dal medesimo subito.  Contrariamente a quanto statuito nei due primi gradi di giudizio, la Suprema Corte, con la sentenza in commento, ha definitivamente sancito la responsabilità contrattuale della Banca per avere omesso di verificare l’adozione delle misure idonee a garantire la sicurezza del servizio da eventuali manomissioni, ritenendo palesemente violato dalla stessa il dovere di diligenza specifica derivante dal rapporto contrattuale e dalla peculiarità degli obblighi di custodia dello sportello bancomat. Infatti, prescindendo dalla tempestività o meno della denuncia da parte del correntista, sulla Banca incombe sempre l’obbligo di verificare in modo continuativo la manutenzione dello sportello mediante il sistema delle telecamere in uso, evitando così che possano verificarsi difetti di funzionamento o manomissioni. Ne consegue che il correntista ha diritto ad essere risarcito delle somme illegittimamente prelevate sul proprio conto ad opera di ignoti, anche quando non abbia rispettato l’obbligo di chiedere immediatamente il blocco della carta o abbia favorito la conoscenza del PIN da parte di terzi.

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